Pompeo Borra
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Pompeo Borra – Biografia e Profilo Artistico
Nato a Milano nel 1898, Pompeo Borra è stato uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento. La sua vocazione per l’arte si manifesta precocemente, in un contesto segnato anche da eventi dolorosi: la perdita del padre, avvenuta quando aveva solo nove anni, segna profondamente la sua sensibilità. Dopo una formazione tecnica, decide di seguire la sua autentica inclinazione e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove approfondisce le principali tecniche pittoriche e affina il proprio linguaggio espressivo.
Nel 1916, con l’Europa sconvolta dalla Prima Guerra Mondiale, interrompe gli studi per arruolarsi come volontario. L’esperienza al fronte imprime un segno indelebile nella sua visione del mondo e della pittura.
L’affermazione nella scena artistica
Terminata la guerra, Borra torna a Milano con un rinnovato desiderio di dipingere. Le sue prime opere si distinguono per un linguaggio primitivista, fatto di figure essenziali e atmosfere sospese, quasi fuori dal tempo. Si avvicina così all’ambiente del gruppo “Novecento”, partecipando alle prime due mostre del movimento senza mai aderirvi formalmente. Collabora e si confronta con artisti come Mario Sironi, Achille Funi, Ubaldo Oppi e Leonardo Dudreville, mantenendo però una cifra stilistica personale, distante da schemi troppo rigidi.
Nel 1929 espone 23 opere nella sua prima mostra personale presso la galleria Bardi, seguita, quattro anni dopo, da una seconda personale alla Galleria Milano. In questi anni la sua pittura evolve verso una dimensione sempre più solida e monumentale.
Nel 1933 partecipa alla decorazione del Palazzo dell’Arte per la V Triennale di Milano, realizzando il grande murale “Donne sulla spiaggia”, esempio emblematico del suo talento nella composizione e nell’uso dello spazio. L’anno successivo ottiene il Premio Principe Umberto alla Sindacale-Biennale di Brera, consacrandosi come una delle voci più autorevoli del panorama artistico italiano.
Sperimentazioni e maturità
Nel corso degli anni Trenta, Borra prende parte alle più importanti rassegne nazionali, come le Quadriennali di Roma e le Biennali di Venezia. Durante un soggiorno a Parigi, entra in contatto con l’arte astratta e con il mercante L. Rosenberg, ampliando ulteriormente la propria ricerca espressiva.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale promuove una mostra di arte astratta presso la galleria Bergamini di Milano e avvia una collaborazione con Luciano Anceschi per la direzione del “Bollettino d’Arte”, contribuendo in modo attivo alla riflessione culturale del dopoguerra.
Gli ultimi anni e l’insegnamento
Dal secondo dopoguerra in avanti, Borra dedica parte della sua energia all’insegnamento, diventando docente di pittura presso l’Accademia di Brera, l’istituzione che lo aveva visto studente. Dal 1970 al 1972 ricopre anche il ruolo di direttore dell’Accademia, continuando a influenzare le nuove generazioni di artisti.
Pompeo Borra si spegne a Milano nel 1973, lasciando un’eredità artistica di grande coerenza, rigore e sperimentazione. La sua opera, attraversata da fasi diverse ma sempre riconoscibile, continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama della pittura italiana del Novecento.
Valutazioni opere Pompeo Borra
Pompeo Borra è stato un protagonista raffinato e originale dell’arte italiana del Novecento, capace di attraversare con consapevolezza diverse stagioni stilistiche. La sua ricerca, che spazia dal primitivismo al realismo magico, passando per le influenze della scuola parigina e le sperimentazioni post-belliche, ha dato vita a un corpus di opere eterogeneo ma sempre coerente nella qualità pittorica.
Nel mercato dell’arte, le sue opere registrano un interesse costante, in particolare quelle risalenti al periodo primitivista e quelle influenzate dal linguaggio matissiano, databili dalla seconda metà degli anni Trenta fino agli anni Cinquanta. Questi lavori sono spesso ricercati dai collezionisti attenti al panorama figurativo italiano del secolo scorso.
La valutazione di un’opera di Borra richiede un’attenta analisi di più fattori. Lo stile e il periodo di esecuzione rappresentano una chiave di lettura fondamentale: ogni fase artistica ha una sua specifica rilevanza storico-critica e incidenza sul mercato. In genere, i dipinti anteriori al 1936, legati a una visione più arcaica e simbolica, hanno un valore diverso rispetto alle opere mature, in cui si avverte la sintesi tra rigore compositivo e vivacità cromatica.
Anche le dimensioni influiscono sul valore, così come il soggetto: composizioni con figure femminili, scene domestiche o rappresentazioni balneari tendono a riscuotere maggiore attenzione. Non meno importante è la qualità esecutiva, spesso determinante per distinguere i lavori più ispirati da quelli meno rappresentativi.
Infine, la storia dell’opera—ovvero la sua provenienza, l’eventuale presenza in mostre di rilievo o pubblicazioni critiche—può contribuire in modo decisivo a definirne la quotazione.
Per questo motivo, ogni opera va considerata come un unicum. I nostri esperti sono a disposizione per fornire valutazioni dettagliate, tenendo conto di tutti gli elementi che incidono sul valore collezionistico e storico-artistico del lavoro di Pompeo Borra.
Quotazioni Pompeo Borra
Le opere ad olio su tela di Pompeo Borra, valutate sul mercato dell’arte, mostrano una vasta gamma di prezzi che variano in base a diversi fattori. In generale, le quotazioni di Pompeo Borra per le sue opere possono situarsi in un intervallo compreso tra €500 e €8.000. Tuttavia, queste valutazioni possono subire significative fluttuazioni a seconda di diversi elementi.
Un fattore importante da considerare è l’epoca in cui sono state realizzate le opere di Pompeo Borra. Le opere prodotte negli anni ’20 e ’50, specialmente quelle con uno stile artistico distintivo, sono generalmente più apprezzate sul mercato. Ad esempio, i ritratti di donna in stile “Realismo Magico” e le scene “metafisiche” di quegli anni sono particolarmente ricercati e possono superare i valori medi di mercato.
Va anche sottolineato che, all’interno delle opere di Borra, ci sono capolavori o dipinti di notevole importanza artistica che possono superare le stime medie di mercato. Ad esempio, il record di vendita noto per il pittore è di circa €32.000, ottenuto per un grande dipinto del 1952.
D’altra parte, le opere su carta di Borra solitamente presentano valori relativamente più bassi rispetto agli oli su tela e raramente superano la soglia dei €1.000. Questo può essere dovuto alla percezione del mercato sull’uso dei materiali e delle tecniche artistiche.
Si ricorda che i parametri indicati sono puramente orientativi. Per una valutazione specifica della tua opera firmata da Marius Pictor, è consigliabile consultare i nostri esperti della corrente simbolista in Italia.




