Mario De Maria
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Mario De Maria – Biografia e Profilo Artistico
Mario De Maria nasce a Bologna il 9 settembre 1852, in una famiglia dove l’arte non è un’aspirazione, ma un’eredità. Il nonno, Giacomo De Maria, è stato un noto scultore neoclassico, e in casa si respira creatività fin dall’infanzia. I genitori, Fabio De Maria e Caterina Pesci, lo avviano inizialmente allo studio della musica, ma ben presto sarà la pittura a reclamare il suo destino.
A vent’anni si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove segue i corsi di Antonio Puccinelli. Gli studi accademici, però, non si rivelano fondamentali per la sua formazione: più che dai banchi dell’Accademia, De Maria si nutre dei rapporti umani, come quello con il pittore Luigi Serra, e del contatto diretto con la pittura europea.
Terminati gli studi nel 1878, parte per un lungo periodo di viaggi tra Inghilterra, Olanda e Germania, dove assorbe nuove tendenze e amplia il proprio orizzonte artistico. Lo stesso anno debutta pubblicamente esponendo alla Promotrice bolognese.
Trasferitosi a Roma, si immerge nella scena culturale della capitale. Apre un proprio studio e frequenta artisti come Vincenzo Cabianca e Nino Costa. L’ambiente romano lo stimola: espone alla Nazionale del 1883, alla Società degli Acquarellisti nel 1885 e, soprattutto, alla Società In Arte Libertas nel 1886, una rassegna d’avanguardia per l’epoca.
Nel 1887 sposa Emma Voight, di origine tedesca. Questo legame sentimentale si trasforma anche in un ponte culturale verso l’Europa centrale. De Maria trascorre lunghi periodi in Germania, entra in contatto con le correnti moderniste mitteleuropee e partecipa a importanti esposizioni d’arte tedesche.
Negli anni ’90 del XIX secolo si stabilisce definitivamente a Venezia, città che influenzerà profondamente la sua arte. Nel 1895 è tra i fondatori della Biennale di Venezia, e sarà presente a quasi tutte le edizioni fino al 1932, salvo rare eccezioni. Partecipa inoltre all’Esposizione Generale d’Arte Italiana di Torino nel 1898.
Un evento tragico, la morte della figlia, segna profondamente la sua vita e lo porta a un periodo di profonda crisi personale e psichica. Ma la sua opera continua a evolvere e a sedimentare quella tensione emotiva che ha sempre abitato la sua pittura.
Mario De Maria si spegne a Venezia nel gennaio del 1946, dopo una lunga vita dedicata all’arte, sospesa tra inquietudine simbolista, introspezione notturna e riflessi gotici.
Valutazioni opere Mario De Maria
Mario De Maria – o Marius Pictor, come amava firmarsi – è oggi riconosciuto come una delle voci più singolari del simbolismo italiano. Pittore colto, introspettivo, sospeso tra l’eredità gotica e le tensioni moderne, ha saputo tradurre in pittura l’inquietudine poetica di un’epoca. La sua visione – notturna, evocativa, mai scontata – si è espressa pienamente a Venezia, città che divenne il teatro ideale delle sue architetture interiori.
Per lungo tempo rimasto ai margini della critica dominante, il suo nome sta oggi vivendo una meritata riscoperta. Una rivalutazione che si riflette anche nel mercato dell’arte, dove l’interesse verso le sue opere è in crescita, soprattutto tra i collezionisti più sensibili alla pittura simbolista e ai protagonisti meno inflazionati dell’Ottocento italiano.
Un mercato selettivo, ma attento
Le opere di Mario De Maria circolano principalmente nel mercato italiano, con maggiore presenza nelle aree di Bologna, Roma e – naturalmente – Venezia. Non è un artista onnipresente nelle aste, e proprio questa sua relativa rarità rende le sue tele particolarmente interessanti per i collezionisti che cercano unicità e profondità simbolica.
I dipinti di grande formato, ricchi di dettagli architettonici e atmosfere lunari, sono oggi tra i più richiesti. In particolare, le opere del suo primo periodo veneziano – quando il simbolismo si fonde con influenze liberty e reminiscenze gotiche – risultano particolarmente ambite e apprezzate.
Cosa incide sul valore
Nel valutare un’opera di Marius Pictor, entrano in gioco diversi fattori. Tra i principali: Il periodo di realizzazione, con preferenza per le opere tra fine Ottocento e primi Novecento. Lo stile e la presenza di elementi simbolici o architettonici. La qualità della pittura e lo stato conservativo. Il soggetto, soprattutto se legato a Venezia o a tematiche letterarie. Le dimensioni e la provenienza
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I nostri esperti sono specializzati in pittura simbolista italiana, con particolare attenzione alla scuola veneziana e agli artisti attivi tra fine XIX e inizio XX secolo. Conosciamo a fondo l’opera di Mario De Maria, dalle fasi giovanili influenzate dai preraffaelliti al pieno simbolismo crepuscolare del suo periodo maturo.
Valutare un’opera d’arte è un processo delicato, che richiede competenza, esperienza e sguardo critico. Affidati a chi conosce davvero il mondo sommerso – e ancora da esplorare – di Marius Pictor.
Quotazioni Mario De Maria
In generale, le quotazioni delle sue opere variano sensibilmente in base alla qualità e al formato. I dipinti ad olio di piccolo formato e di importanza minore di Mario De Maria, firmati talvolta con il soprannome “Marius Pictor”, hanno valutazioni medie tra i €2.000 e i €5.000. I quadri di maggior pregio e di dimensioni più grandi hanno quotazioni generalmente dai €6.000 fino a oltre i €10.000.
I suoi lavori più ricercati sono i notturni che ritraggono la città di Venezia, ricchi di elementi simbolisti, e possono raggiungere prezzi anche superiori. Il record di vendita per un quadro di Mario De Maria è attualmente di €21.420, cifra ottenuta con il suo magnifico dipinto “Mura cancrenate”, dove raggiunge la sua massima espressione artistica con il suo originale stile liberty.
Si ricorda che i parametri indicati sono puramente orientativi. Per una valutazione specifica della tua opera firmata da Marius Pictor, è consigliabile consultare i nostri esperti della corrente simbolista in Italia.



